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HDMI, ExpressCard e connettori eSata. Vediamo le caratteristiche e le novità dei nuovi tipi di collegamenti.
Con l'evoluzione tecnica che interessa a tutti i livelli le componenti interne dei nostri PC e portatili, dalla CPU alla RAM, dal masterizzatore all'hard disk, dal display alla scheda grafica, non ci si deve stupire quando si fa strada qualche novità anche sul pannello posteriore o fra i connettori della macchina. Ormai tecnicamente superate, e generalmente assenti soprattutto nei laptop non professionali, le porte seriali e parallele sono prossime al pensionamento, sostituite dall'universale USB (con il suo percorso evolutivo, dalla 1.1 da 12 Mbps alla 2.0 da 48 Mbps).
Anche la porta a infrarossi è sempre più rara, sostituita dal Bluetooth per l'interconnessione universale a breve raggio.
 Nelle porte video, la VGA è sempre più spesso affiancata da un connettore DVI, che nella variante DVI-I può di fatto sostituirla incorporandone i segnali (analogici) accanto a quelli digitali. Sui portatili il bus d'espansione più diffuso è una PCMCIA.
Questa situazione ormai tradizionale e ben assestata è oggetto ultimamente di qualche fenomeno di evoluzione. In particolare, per le connessioni video esclusivamente digitali si sta facendo strada l'HDMI; il bus di espansione per i portatili sta migrando verso il nuovo formato ExpressCard; sui sistemi desktop spuntano speciali porte per il collegamento di dischi SATA esterni.
Vediamo le caratteristiche e le novità di ognuno di questi nuovi tipi di connessione.

Il connettore HDMI
A differenza del consueto connettore VGA e al pari del connettore DVI-D, l'HDMI è un connettore destinato al trasporto di segnali video completamente digitali. A differenza del DVI-D, inoltre, HDMI può trasportare sullo stesso connettore anche l'audio digitale multicanale (fino a 8 canali a 192 KHz e campionamento a 24 bit), ed è quindi una soluzione completa per le esigenze di connessione del video digitale ad alta definizione.
Il campo applicativo principale è infatti in ambito home video ed entertainment, tuttavia questa connessione inizia ad essere presente, molto opportunamente, anche su monitor multi-ingresso e su alcune schede grafiche di fascia alta. Il vantaggio della sua adozione sta nella versatilità (nessun bisogno di adattatori per collegare le nuove fonti video HD) e nella compattezza, che consente di occupare meno spazio sul pannello posteriore oppure di installare più connettori nello stesso spazio (il connettore HDMI è più piccolo del DVI).
 Sono previsti due tipi principali di connettore HDMI: il tipo A, l'unico attualmente diffuso, è dotato di 19 pin e, nell'ultima revisione dello standard (1.3), supporta una banda fino a 340 MHz, sufficienti per trasferire 10.2 Gbit/s. È stato definito poi un connettore denominato tipo B, con 29 pin e la capacità di supportare una banda doppia.
Lo scopo di questo connettore è quello di consentire in futuro di gestire risoluzioni estremamente elevate, fino a ben 3.200x2.048 pixel. Non è da escludere, però, che evoluzioni del connettore tipo A consentano, col tempo, di raggiungere le stesse prestazioni senza la necessità di introdurre sul mercato un secondo tipo di connettore. Senza contare che i monitor per computer a risoluzione più elevata oggi in vendita sul mercato (escluso il mercato specifico della computer graphics professionale) arrivano a “soli” 2.560x1.600 (WQXGA) su alcuni modelli da 30”, e i monitor da 24” supportano risoluzioni di 1.920x1.200 pixel, ampiamente alla portata dell'HDMI type A.
Da segnalare inoltre la recentissima presentazione del connettore HDMI mini, che con filosofia simile al mini USB è simile a un type A in scala ridotta: è adatto per la connessione di camcorder e fotocamere digitali, sui quali lo spazio per ospitare i connettori è ovviamente sempre molto scarso.

HDMI ha attraversato diverse revisioni dello standard. La prima versione, 1.0, è uscita nel 2002 e supportava al massimo 4.9 Gbps (con una banda di 165 MHz), rendendo possibile il trasferimento del video digitale 1080p (1920x1080 non interlacciato) a 60 Hz di frequenza di quadro, oltre a 8 canali audio a 192KHz e 24 bit. Le versioni 1.1 e 1.2 hanno apportato varianti per il supporto della protezione dei contenuti, per l'impiego in ambito PC (basso voltaggio e modello dei colori RGB anziché YCbCr) e per l'audio con campionamento a 1 bit compatibile con il formato dei SACD.
È importante sottolineare che, dal punto di vista video, l'HDMI type A trasporta segnali elettricamente identici a quelli del DVI-D: tutto quello che serve per far interoperare i due standard è, quindi, un semplice adattatore “meccanico” con collegamenti puramente elettrici fra i pin, oppure un cavo con i connettori opportuni.

Connettori per dischi esterni veloci: lo standard eSATA
All'interno dello chassis, la transizione dal classico Parallel ATA con connessione su flat cable a 40 o 80 conduttori (conosciuto anche come IDE, UDMA o semplicemente ATA) al nuovo standard seriale Serial ATA, o SATA, è in pieno svolgimento. I vantaggi del nuovo tipo di interfaccia consistono in prestazioni potenzialmente molto maggiori (fino a 6 Gbps), un cablaggio meno ingombrante (solo 8 conduttori) e quindi meno interferente con i flussi di ventilazione interni al case, possibilità di avere cavi di lunghezza maggiore (anche un metro).
Anche i connettori sono differenti, con quello di alimentazione che curiosamente vede crescere il numero dei pin a ben 15, per il trasporto di tre tensioni diverse: 3.3V, 5V e 12V (il drive è però libero di usare solo quelle che occorrono). A differenza di PATA, SATA supporta l'hot plug dei dischi; non esistono, inoltre, i concetti master/slave tipici del vecchio ATA, visto che ogni cavo collega un singolo drive. Nei recenti dischi SATA è implementata la modalità di funzionamento NCQ (Native Command Queuing) con cui la coda di comandi viene servita dalla meccanica in un ordine ottimizzato, se possibile, per limitare al massimo gli spostamenti della testina e, quindi, i periodi di inattività in attesa che questa si riposizioni.
Tutte queste migliorie possono ora essere rese disponibili anche per i dischi esterni. Attualmente, questi vengono connessi al PC per lo più mediante porte USB e Firewire: nel box esterno si trova un chip che esegue la conversione di protocollo da ATA a USB/Firewire e viceversa. La sua presenza riduce le prestazioni ottenibili rispetto al massimo transfer rate teorico dell'interfaccia; inoltre alcune funzionalità, come l'utile sistema SMART per l'autodiagnosi dei dischi, non possono funzionare.
Il connettore eSATA consente di avere dischi esterni ad alte prestazioni (anche 2.4 Gbit/s di velocità di canale contro i 480Mbps di USB 2.0 e i 400/800Mbps di FireWire) con hot plugging come con USB e Firewire. Il cavo può arrivare a 2 metri di lunghezza grazie ad apposite revisioni dei parametri elettrici di funzionamento dello standard SATA. I connettori eSATA possono essere direttamente supportati dalla motherboard, oppure essere installati con un apposito adattatore. Esistono anche adattatori SATA-eSATA, più semplici e non in grado di adeguare i livelli elettrici; con essi la lunghezza massima del cavo non può superare un metro, come nel caso SATA interno.

 

 

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